Per l’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria Montecastello, lo scorso ottobre, c’erano proprio tutti: il presidente Ceriscioli, la vice Anna Casini, con caschetto giallo, l’amministratore delegato Anas, Gianni Vittorio Armani, il presidente della provincia, tanti sindaci.
La galleria (un tratto di 2,7 km di cui 2 in galleria è una variante al tracciato attuale tra Trisungo di Arquata del Tronto e l’esistente galleria Valgarizia nel Comune di Acquasanta Terme), rientra nel più vasto piano di ammodernamento della Salaria ma per il nostro territorio devastato dal terremoto ha un valore strategico perché serve a rendere più accessibili i comuni del cratere e accelerare la ripresa economica di quei territori.
Eppure i lavori sono stranamente fermi.
Dapprima si era pensato alle ferie ma poi queste sono diventate un po’ troppo lunghe e i lavori erano e sono fermi.
Perché? Circola voce che l’impresa aggiudicataria, la Carena Costruzioni SpA, sia ferma in attesa del pagamento da parte dell’Anas, di questa e di altre commesse.
L’Anas cattivo pagatore? Naturalmente stiamo parlando di voci non confermate. Ipotesi, supposizioni. Certo è che tutti avevano solennemente promesso che l’opera sarebbe stata completata nel primo trimestre del 2021 con parole al miele per le popolazioni devastate dal terremoto, oggi, invece inspiegabilmente, tacciono.
I lavori sono fermi ormai da troppo tempo ma i vertici della Regione tacciono, l’Anas tace e tace l’impresa Carena.
E allora chiedo, forte, perché sono fermi questi lavori?
Eppure lo stesso Armani disse che questo intervento “rientra nel piano Anas di potenziamento e completamento delle infrastrutture viarie dell’Area del cratere sismico. I lavori consentiranno infatti di superare le criticità di accessibilità al territorio legate all’orografia del territorio e alla tortuosità del tracciato attuale, innalzando i livelli di servizio dell’infrastruttura nonché gli standard di sicurezza per la circolazione”.
Un’opera, con un investimento complessivo pari a 90 milioni, destinata al miglioramento di un territorio duramente provato dal sisma, ed ora tutto è fermo.
Faccio mia la frase attribuita ad Andreotti “a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina” … e voglio pensar male (sperando di essere smentito): ma non è che l’Anas non ha più i fondi, magari destinati dal Governo ad altre opere?