Ricordate Ludovico Peregrini, il severo giudice della trasmissione a quiz «Rischiatutto» condotta da Mike Bongiorno, meglio noto come il “Signor No”?. Integerrimo difensore delle regole, assurse a grande notorietà proprio per questa sua propensione al “No”.
Oggi, al posto del televisivo “Signor No” abbiamo una forza politica, strenua sostenitrice della decrescita, “che ha poco di felice”, delle valutazioni costi-benefici, ma sempre e comunque pronta a ribadire “No” praticamente a tutto.
E così mentre a livello nazionale abbiamo i “No” del MoVimento 5 Stelle per Tav, Tap, Terzo valico, per la gronda di Genova, ed altro ancora, anche i grillini di casa nostra non sono da meno e fanno sentire la loro voce dicendo “no” alla bretella collinare di San Benedetto e lo fanno in risposta ad una interrogazione parlamentare presentata dal senatore Cangini.
Il parlamentare azzurro, in base agli studi e alle statistiche del centro studi dell’Automobile club d’Italia, che prefigurano un costante aumento dei veicoli circolanti nei prossimi dieci anni, ha rilanciato il progetto della Bretella, definendolo “strategico e indifferibile” per la città, così come ho sempre sostenuto anch’io negli anni scorsi.
I grillini nostrani, per non essere da meno sul fronte del NO parlano di “greppia del cemento” e in alternativa propongono per San Benedetto il progetto “Mo-vi-bilità”.
La soluzione dicono “si chiama trasporto pubblico gratuito, mobilità dolce alternativa, piani straordinari di organizzazione della mobilità lavorativa, scolastica e personale, che oltre a migliorare la qualità dell’aria darebbero nuovo e positivo impulso al lavoro e al turismo, allo sviluppo del commercio locale, alla sicurezza e al benessere della cittadinanza.”
Ancora un “no” dunque alla logica, al progresso, allo sviluppo economico di un territorio.
Sono anni che si discute della bretella. Mi limito a ricordare, gli studi e gli approfondimenti fatti dalla Provincia di Ascoli Piceno, negli anni 2009-2012 che avevano portato all’individuazione di ben cinque soluzioni progettuali alternative al tracciato Anas e, che sviluppandosi a partire dalla strada Panoramica in zona Santa Lucia sarebbero confluite in corrispondenza del casello autostradale di Grottammare.
La migliore di queste soluzioni, sicuramente la più completa e fattibile, prevedeva la prosecuzione dell’attuale incompiuta da zona Santa Lucia di San Benedetto alla Val Tesino di Grottammare, con tre uscite intermedie: una in via Manara, una seconda al porto, una terza verso il lungomare di Grottammare prima del ponte sul fiume Tesino.
I “No” non risolvono i problemi. Li accentuano. E non sarà certo il progetto di mobilità dolce a risolvere il problema del traffico lungo la statale Adriatica a meno che nel futuro ambientalista grillino le auto siano destinate a scomparire sostituite monopattini a metano, e le merci fatte viaggiare via Web.
Noi invece siamo convinti che senza infrastrutture non c’è futuro.
Ne abbiamo avuto una terribile riprova con il terremoto, che ha evidenziato oltre ogni ragionevole dubbio, questo pesante limite alla crescita sociale ed economica del Piceno, e più recentemente, con il crollo del ponte Morandi a Genova che segue ad altri crolli di un sistema stradale fermo agli anni ottanta.
Per questi e tanti altri buoni motivi noi di Forza Italia ci impegneremo per far finanziare al più presto la bretella di S. Benedetto, una infrastruttura fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini della costa e non solo, evitando così una sicura “decrescita infelice”.