Le Marche industriose, le Marche laboriose, premiano oggi quanti hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale regionale e lo fanno con questo nuovo appuntamento del premio Fedeltà al lavoro e progresso economico .
Un appuntamento tradizionale che premia i lavoratori dipendenti (in servizio o in pensione) che hanno dedicato almeno 35 anni di lavoro ad una stessa azienda e gli imprenditori che hanno gestito un’impresa da almeno 35 anni ovvero hanno ereditato e continuato un’attività imprenditoriale con più di 50 anni di vita e a chi ha svolto un’attività sia come lavoratore dipendente sia come imprenditore, complessivamente per almeno 35 anni.
Il compianto presidente della Repubblica, Sandro Pertini, in un ormai lontano messaggio di fine anno disse:” Credo nel popolo italiano. E’ un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”.
Da allora molto è cambiato ma non è venuta mai meno la voglia di lavorare, anche nei momenti più difficili, dei marchigiani e oggi celebriamo chi è stato protagonista del nostro sistema economico e autentico rappresentante del nostro modo di vivere.
Ma nelle storie di ognuno dei premiati ci sono anche tante piccole eppure grandi storie. Le storie di chi con pazienza, sagacia e fede nel lavoro ha saputo e voluto crescere. Le storie di chi ha contribuito alla crescita del sistema Marche, le storie di chi con il proprio lavoro, con il proprio sacrificio ha saputo contribuire al benessere del territorio.Uomini e donne, fedeli interpreti di quella cultura del lavoro che è alla,base del nostro sistema.
Sant’Ignazio di Loyola scrisse “Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te”.
E quelli che oggi festeggiamo in questi lunghi anni di attività lavorativa hanno certamente dimostrato il loro attaccamento ma soprattutto la loro voglia per costruire una comunità coesa, protesa verso nuovi traguardi, aggiungendo il loro solido mattoncino per il progresso economico.
La forza, il coraggio, l’orgoglio di essere voci mai stanche per la crescita del sistema economico non sono venuti mai meno in questi nostri benemeriti concittadini che più forti delle difficoltà hanno dato prova delle straordinarie capacità del lavoro marchigiano.
A loro, a nome del Consiglio Regionale, giunga la sentita riconoscenza per quanto hanno fatto e per quanto faranno.
Vorrei dire loro che non li lasceremo soli. Vorrei dire loro che la Regione Marche farà la sua parte per accompagnarli ad affrontare le nuove sfide dei mercati facendo buon uso della loro preziosa testimonianza.