Ma che ci fanno le torri di Ascoli a San Benedetto?
E’ la provocazione visiva nel manifesto di un convegno dal titolo suggestivo “Turismo e territorio – Idee e progetti per il Piceno”.
“Un convegno nel quale presentiamo uno studio che abbiamo elaborato come Forza Italia – dice Piero Celani Vice Presidente del Consiglio regionale delle Marche – ma che mettiamo a disposizione della comunità e che ci auguriamo di poter arricchire grazie alle idee e ai suggerimenti di tutti glioperatori turistici”.
“Abbiamo abbandonato un modo vecchio di fare politica e con decisione abbiamo intrapreso questo cammino fatto di studi e approfondimenti tematici – prosegue Piero Celani – in sinergia con gli operatori del settore. E ci confrontiamo con essi e con il territorio dove vivono e lavorano. Il primo studio che presentiamo è questo sul turismo.
Il turismo, del resto, è un po’ il nostro biglietto da visita. Ed è anche uno dei punti di forza di un territorio che è la sintesi perfetta delle Marche, la regione al plurale”.
Dai monti alle colline, al mare passando per i borghi, le città d’arte e una splendida costa. Il Piceno è ricco di forme attrattive. Si tratta di metterle in comunicazione, di farle interagire e offrire al turista un pacchetto sinergico di coinvolgente bellezza. Non più quindi soltanto il turismo sole e mare ma guardare al territorio. Il mare e la costa dunque come avanposto del Piceno, dalle colline alle torri di Ascoli ai borghi, il tutto declinato come territorio da vivere.
“Un luogo – dice Celani – dove accogliere il turista come un invitato e non come un ospite. Non dobbiamo vendere il territorio la dobbiamo vendere la qualità della vita all’interno di questo territorio”.
Oggi sta cambiando l’orientamento turistico e l’offerta va rimodulata ma in maniera intelligente. Non può più esistere più il solo turismo balneare perché se muore l’entroterra muore anche la costa e la costa rappresenta l’autostrada del turismo.
“Per questo – prosegue Celani – dobbiamo collegare e far comunicare l’autostrada del turismo con i “viottoli” interni. Solo così possiamo interagire con una domanda sempre più variegata. Per questo dobbiamo ripensare ai modelli un po’ datati di accoglienza: dall’accoglienza sul terreno con il potenziamento dei punti informativi, oggi così carenti, al potenziamento delle infrastrutture perché è vero che oggi tutti si documentano sul web ma i “corpi” viaggiano sulle strade e non sul web. E nel potenziamento dell’offerta cominciare ad introdurre anche il turismo termale e naturalistico perché, non dimentichiamolo, il Piceno è anche la porta d’ingresso a due parchi: i Sibillini e la Laga. Luoghi di rara bellezza che dovremmo unire sinergicamente gli uni agli altri, per un turismo sempre più attrattivo”.